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giovedì 28 luglio 2011

NO al decentramento dei Ministeri al Nord


PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE
d’iniziativa dei deputati
BRIGUGLIO,  MURO, DELLA VEDOVA, BOCCHINO,
BARBARO, BUONFIGLIO, BUONGIORNO, CONSOLO, CONTE, DIBIAGIO, DIVELLA, GRANATA, LAMORTE, LOPRESTI, MENIA, MORONI, NAPOLI, PAGLIA, PATARINO, PERINA, PROIETTI COSIMI, RAISI, RUBEN, TOTO, TREMAGLIA.
Modifiche all’art. 114 della Costituzione, per l’individuazione della sede degli organi costituzionali dello Stato.
Onorevoli Colleghi! – La presente proposta di legge costituzionale vuole raccogliere l’invito e le preoccupazioni espresse dal Capo dello Stato nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio con la quale esprime “rilievi e motivi di preoccupazione sul tema, oggetto di ampio dibattito, del decentramento delle sedi dei Ministeri”.
Il Capo dello Stato si è sentito in dovere di intervenire essendosi celebrata nei giorni scorsi, alla presenza di alcuni Ministri della Repubblica, l’inaugurazione presso la Villa Reale di Monza delle sedi distaccate di quattro Ministeri
Nella lettera si spiega che una cosa «è il decentramento»,  altro sono iniziative come quella avviata dai quattro Ministri, in
grado di innescare un conflitto normativo con l’articolo 5 della Costituzione e con il titolo V che parla di Roma Capitale.
Il Capo dello Stato fa anche riferimento alle annunciate iniziative di altri ministri che intendono seguire le orme dei colleghi aprendo altre sedi al Sud. Un’iniziativa che ha obbligato il Quirinale a formalizzare quanto già detto dal Presidente il 17 marzo a Montecitorio e il 17 giugno a Verona quando aveva spiegato ad un gruppo di ragazzi che «c’è un solo articolo della Costituzione, l’articolo 5, che mette insieme questi due valori (unità nazionale e autonomia territoriale ). Dice – continua Napolitano – che la Repubblica è una e indivisibile, e dice anche che riconosce e promuove le autonomie. A noi tocca comporre l’Unità con la diversità».
Considerato che la legge n. 42/09, all’articolo 24, stabilisce un primo ordinamento transitorio per Roma Capitale, ai sensi dell’art. 114, terzo comma della Costituzione, specificando, al comma 2, che l’ordinamento concesso alla città di Roma Capitale è diretto “a garantire il miglior assetto delle funzioni che Roma è chiamata a svolgere quale sede degli organi costituzionali nonché delle rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri, ivi presenti presso la Repubblica italiana, presso lo Stato della Città del Vaticano e presso le istituzioni internazionali”.
E’ noto che tra “gli organi costituzionali” rientra anche il Governo composto dal Presidente del Consiglio e dai Ministri (art. 92 Cost.). Pertanto, l’espressione utilizzata dalla Costituzione “Roma è la Capitale della Repubblica” indica chiaramente che Roma è capitale in quanto sede degli organi
costituzionali e di rilievo costituzionale; è quindi Capitale in quanto in essa hanno sede gli organi costituzionali; pertanto ne consegue che Roma è “Capitale della Repubblica” appunto perché gli organi costituzionali dello Stato insistono su quel territorio.
La presente proposta di legge costituzionale, colmando la carenza di un’ esplicita individuazione della sede degli organi costituzionali (il Parlamento, il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale, il Governo e i Ministri)  vuole evitare equivoci in tema di decentramento delle relative sedi.
Partendo da questi presupposti, l’articolo 1 della proposta di legge interviene nel testo della Costituzione per inserire all’art.114  l’esplicitazione di Roma come sede del Governo e deiMinistri.
PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE
Art. 1.
(Modifiche all’articolo 114 della Costituzionale).1. Al terzo comma dell’art. 114 della Costituzione, dopo le parole “Roma è la capitale della Repubblica” sono aggiunte le seguenti: “, sede del Parlamento, del Presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale, del Governo e dei Ministri”.

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