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martedì 14 settembre 2010

Fra Crisi e Rilancio

Il termine che più che mai sta unendo ogni parte del mondo, da qualche anno a questa parte, è la parola Crisi. Sappiamo tutti che cosa sia, come "cammini" con le proprie gambe e quanti lavoratori mieta ogni giorno. E' sempre più crescente la preoccupazione per garantire un futuro ai propri figli, si vive più di piccoli risparmi per il presente che di risparmi orientati verso progetti futuri. Pochi soldi per garantire il necessario, l'indispensabile, lo svago ormai non è più annoverato fra i dizionari di ogni famiglia. I dati dell'Istat possono spiegare al meglio il motivo di queste preoccupazioni.
Gli occupati son diminuiti di 208.000 unità, lo 0,9% rispetto al trimestre dell'anno precedente, mentre in controtendenza e assai prevedibile, risulta l'occupazione straniera, che fa registrare un +183.000 unità.
Il tasso di disoccupazione è cresciuto dell 1,2%, passando dal 7,9% del primo trimestre del 2009 al 9,1% del primo trimestre 2010.
Il tasso di disoccupazione maschile aumenta all'8,1%, rispetto al 6,8% del primo trimestre del 2009, quello femminile aumenta dal 9,5% al 10,5%.
Zoomando il quadro Nazionale, e focalizzando l'attenzione sul Mezzogiorno abbiamo livelli di disoccupazione sempre più preoccupanti e crescenti. Siamo di fronte ad un 14,3%, un punto in più rispetto allo stesso dato raccolto nel 2009 ed un alto livello di discoccupazione femminile, che raggiunge il 17,6%.
Andando nello specifico e concentrandoci sulla Sardegna, notiamo che il tasso di disoccupazione, del 15,4%, preso nel Dicembre 2009 è aumentato sino al 16,1% a Marzo 2010. Un tasso di discoccupazione maschile passata dal 13,6% del Dic. 2009 al 14,9% del Marzo 2010, mentre quello femminile registra un calo, seppur di 0,1%, passando dal 18 al 17,9%.

Dati che per la Sardegna non fanno di certo bene, visti i problemi già esistenti che gravano sulla ripresa dell'intera isola. Problemi come la mancanza di infrastrutture, essenziali per collegamenti di natura economica e di sviluppo locale, nazionale e internazionale, problemi come la mancanza di adeguati servizi per la collettività, problemi come la fuga di giovani studenti, ormai consolidata nel tempo, costretti a studiare fuori, affrontando altrettante difficoltà logistiche ed economiche. Problemi come il susseguirsi di mancati investimenti sulla ricerca, in grado di migliorare e aggiornare metodi di sviluppo che contribuiscano a quel balzo in avanti che l'economia sarda aspetta da tempo.
Tutte queste tematiche non fanno altro che frenare l'attività di rilancio dell'isola, ma in modo particolare nella zona nord-ovest della Sardegna, dove proprio questo sviluppo è fondamentale per il rafforzamento economico e sociale del nostro territorio.

Per il circolo di Generazioneitalia Alghero, operare in un contesto di piena crisi, occorre aver delle priorità affinchè si possa realmente avere un rilancio ed un conseguente rafforzamento del territorio. Crediamo che si debba affrontare la questione dei collegamenti fra le diverse città, pensare quindi ad una strada a scorrimento veloce che consenta di velocizzare il collegamento fra Porto Torres ed Alghero, garantendo indubbiamente sviluppo economico e turistico.
Valutare la necessità di ricostruire un turismo che non sia solo di costa, ma che salvaguardi anche la parte interna del nostro territorio, si pensi a Mamuntanas e Surigheddu, nucleo di attività turistico-ricettive, nonchè di sviluppo e ricerca, in grado di offrire lavoro e innovazione scientifica, ma tutt'oggi abbandonati e non considerati. Migliorare l'offerta turistica di costa, garantendo un autentico sviluppo dell'attività portuale, oggi non adatta a supportare carichi turistici, neppur minimi, e migliorare l'attività aeroportuale, avendo così turismo flessibile e innovativo, ma che oggi non vive in acque tranquille. Pensare alla crescita dei giovani, costituendo iniziativa capaci di migliorare il loro bagaglio culturale, allontanandoli da pericolose derive.

Se si programmerà perciò il futuro fra 20 30 anni, la Sardegna, il Nord-Ovest dell'Isola e Alghero in particolare, si avrà uno sviluppo ben radicato e ben saldo su validi principi, capace di guardare avanti, di vedere oltre la punta del naso. In caso contrario si avrà una politica miope, che guarderà al presente e gli interessi di pochi, non considerando i tanti che vogliono un cambiamento ed incapace di ascoltare le esigenze altrui.

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